L’ANNESSIONE DELLA GEORGIA ALL’IMPERIO RUSSO, 1783-1801

     

      Giorgio Catalano

 

 

 

 

Introduzione.

 

 

La nazione georgiana è il risultato della fusione di molte popolazioni più antiche che, ai tempi degli imperi assiri e babilonesi abitavano varie regioni dell’Asia minore. Le caratteristiche linguistiche dei Georgiani e dei loro antenati indica la loro appartenenza ad un gruppo di popoli del tutto distinti dai gruppi semiti, indoeuropei e uralo-altaici;1 di questo ceppo, oggi solo I Georgiani, alcuni altri popoli del Caucaso ed i Baschi sembrano essere i gruppi rappresentativi superstiti. I Georgiani non hanno alcuna parentela con i Russi o con altri popoli slavi. Col tempo la Georgia e la Caucasia in generale, divenne un’area contesa tra Roma e la Persia e, più tardi, fra Bisanzio e gli arabi; ma ciò nonostante, le relative individualità nazionali, politiche e culturali sono sopravvissute alle alterne sovranità degli imperi confinanti. Tale individualità è stata accentuata dal cristianesimo, al quale i Georgiani si convertirono nel quarto secolo.

 

Colui che pensa di fare un viaggio nel Caucaso deve, prima di ogni altra cosa,ricordarsi che il Caucaso non si trova in Europa, ma in Asia; (…) che usanze edabitudini delle popolazioni con le quali entrerà in contatto, e che nonmancheranno di avere su di lui una certa influenza, si differenziano sostanzialmente da quelle europee.2

 

L’annessione della Georgia all’impero russo sicuramente ha come prima peculiarità quella di essere un tema originale, un fatto storico forse più ‘citato’ che sezionato in tutti gli aspetti che meriterebbe, da storici (russisti e slavisti), i quali spesso, volenti o nolenti, hanno dato un giudizio storico troppo sbrigativo, talvolta chiaramente tendenzioso. Così, non è difficile imbattersi nelle Storie russe in grossolani errori di lettura storica e mistificazioni di avvenimenti o fatti, tutto ciò sembra poter essere ricondotto tuttavia alla buona fede dei nostri russisti ed anche quelli stranieri, non fosse altro perché, subito dopo la annessione della Georgia all’ impero, il governo russo organizzò una montatura propagandistica creata su una lettura faziosa e unilaterale di certi documenti e sull’occultamento di certi altri, riuscendo ad abbagliare anche storici di fama o forse è più esattodire che essi si prestarono con la loro autorità a sostenere questa meschina operazione.3

 

 

 

 

 

1Cfr. Quaderni georgiani, a cura di C. J. KERSTEN- WISCONSIN, n. 1, Roma, 2004, p. 22

2 L. MAGAROTTO, Il mito del Caucaso nella letteratura russa, Padova, 1992, p. 15

3 Cfr. L. MAGAROTTO, L’annessione della Georgia alla Russia (1973-1801), Pasian di Prato, 2004, p. 12

 

 

 

 

-3-

 

 

La Russia aveva raccolto truppe nel Caucaso e su ordinazione del figlio di Eraclio aveva proclamato la riunione della Georgia all’impero: il Generale Bodgan F.

Knorring avrebbe marciato, assunto il comando di una armata russa, attraverso Chiva e Buchara verso l’alto Indo.4

 

A farci riflettere alla luce di quanto citato, è l’errata convinzione che la riunione della Georgia fosse stata conclusa per espressa richiesta del figlio di Eraclio II.

Il trattato di annessione del 1801, può essere visto come il risultato finale di un processo storico già avviato da diversi anni, quando regnava sul trono di Kartli-Kakheti il re Eraclio II, alla cui morte avvenuta l’11 gennaio 1798 successe Giorgio XII, codardo e grasso,5 figura del tutto dissimile da quella del padre. Sotto il regno di Giorgio XII avverrà poi la definitiva annessione all’impero russo della Georgia orientale. È infatti da sottolineare che, per ritrovare la Georgia unita bisogna andare indietro nel tempo fino alla regina Tamar che regnò dal 1184 al 1213. Nei secoli successivi a Tamar il paese fu invaso da potenti eserciti stranieri, in primis dai mongoli, che lo spezzettarono in una moltitudine di governatorati. Eraclio II, regnando sulla regione di Kartli e su quella di Kakheti, iniziò quel processo di riunificazione del paese che paradossalmente troverà il suo completamento con l’annessione alla Russia nel 1801. Infatti la Russia annettendosi al regno di Kartli-Kakheti e alcuni anni dopo le altre regioni della Georgia occidentale con il regno di Imereti, avrebbe riunito quasi tutti i territori con il loro nome storico di Georgia. Il regno di Kartli-Kakheti storicamente verrà indicato con il nome di Georgia orientale o più semplicemente di Georgia perché rappresentava la parte geografica più consistente della Georgia storica, mentre il regno di Imereti con gli altri principati sarà indicato con il nome di Georgia occidentale, però mai con il solo nome di Georgia. In altre parole nel Settecento, quando si usava il termine Georgia, s’intendeva esclusivamente il regno di Kartli-Kakheti.6

 

 

 

 

 

4 E. LO GATTO, Storia della Russia , Firenze, 1946, vol. I, p. 441

5“The batonishnili Giorgi, timorous and fat” da W.E.D. ALLEN, A history of the Georgian people, Londra, 1932, p.

213. Per chiarire subito la differenza con il padre, pensiamo solo al valore ed al coraggio strenuo di Eraclio II quando

durante il sacco di Tiblisi, 10 settembre 1795 “…malgrado i suoi settantacinque anni, lottò per tutto il giorno come un

leoneda L. MAGAROTTO, op. cit.(L’ann.), p. 68

6 Cfr. W.E.D. ALLEN, op. cit. 209

 

 

 

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W.E.D. Allen, A history of georgian people, London, 1932

N.K. Gvosdev, Imperial policies and perspectives towards Georgia 1760-1819, Houndmills, 2000

V. Gibermann, Storia della Russia, Firenze, 1990

D. M. Lang, The last years of the Gerogian monarchy 1658-1832, New York, 1957

D. M. Lang, A modern history of Georgia, London, 1962

E. Lo Gatto, Storia della Russia, Firenze, 1946, (Vol. I)

L. Magarotto, Die Dichtung Nik’oloz Batatasvilis, in Mik’oloz Baratasvili, Das dichterische Werk,

Verlag Konigshausen & Neumann, Wurzburg, 2005

L. Magarotto, L’annessione della Georgia alla Russia 1783-1801, Pasian di Prato, 2004

L. Magarotto, Il mito del Caucaso nella letteratura russa, Padova, 1992

F. della Peruta (ed.italiana a cura di), Accademia delle scienze dell’Urss. Storia universale, Milano,

1975, (Vol. I)

R. G. Suny, The making of the georgian nation, London , 1989

 

 

 

 

 

 

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